L’Associazione Artemisia è lieta di annunciare la presentazione della mostra “Evoluzione”, che si terrà dal 5 al 15 settembre 2024 presso la sede in via Santa Maria 8 a, Carrara
L’ evento è inserito nella Manifestazione Con-vivere, dal 5 al 8 settembre 2024 che quest’anno ha come tema “Il Cambiamento”.
Il Vernissage si terrà il 5 settembre alle ore 21 e sarà introdotto dalla dottoressa critica d’arte Maria Pina Cirillo.
Durante la serata ci sarà la partecipazione di Angela Maria Fruzzetti, i “Poeti della luce” curati da Antonio Crudeli e performance di Chiara Sara Strenta con le musiche di Marco Alberti.
La mostra “Evoluzione” offre l’opportunità di esplorare e apprezzare il processo di cambiamento e sviluppo che ha plasmato il nostro pianeta e la nostra specie nel corso dei millenni.
Questa mostra celebra, attraverso l’arte la complessità della natura, l’importanza di adattarsi e crescere in un mondo in continua trasformazione, del potere della sua influenza su di noi, non solo come individui ma come società.
Nella splendida cornice di Villa Cuturi a Marina di Massa, si sta svolgendo la mostra di Arte contemporanea “LIBERA-MENTE. Dal 28 agosto al ” settembre 2024.
Se sei un artista locale, regionale o nazionale, ed operi in vari campi artistici come: pittura, scultura, fotografia, installazioni e arti performative e sei in cerca di uno spazio espositivo per mostrare le tue opere, non cercare oltre! L’associazione Culturale Artemisia offre un’ambiente accogliente e professionale, nel cuore storico di Carrara, per esporre e condividere il tuo talento con il pubblico. L’Associazione Culturale Artemisia si trova in via Santa Maria 8a e offre un ambiente unico e accogliente per mostrare le tue opere d’arte. Con una posizione centrale e facilmente raggiungibile, il nostro spazio è l’ideale per mostrare il tuo talento al pubblico e accrescere la tua visibilità artistica. Contattaci per maggiori informazioni sull’email: artemisiarte@gmail.com Saremo lieti di accoglierti e farti scoprire tutto il nostro spazio espositivo!
Anna Divan, nome d’arte di Anna Sirota, nasce nella ex Unione Sovietica nel 1974. I genitori, entrambi matematici, la esortano ad intraprendere la carriera del medesimo campo di studi, consegue cosi prima la laurea e poi il Master nella prestigiosa Brown University nel Rhode Island, USA. Durante il soggiorno statunitese scopre il suo talento pittorico, frequentando la Rhode Island School of Design, che approfondisce di ritorno in patria , studiando prima alla Schtiglitz State Academy of Art and Design, poi School of Icon, poi alla Cyprus College of Art. Trasferitasi infine in Italia, precisamente a Carrara, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Carrara, classe Dessi, e nel suddetto comune toscano tuttora risiede, insegnando nel liceo artistico Gentileschi e lavorando nel campo di Pittura.
Il linguaggio della pittrice moscovita è un’alchimia di stili e influenze, frutto delle molteplici espressioni visive con cui la Nostra è entrata in contatto durante un perfezionamento tecnico durato più di vent’anni. La sua è un’adesione decisa all’Informale materico che si traduce in una coesistenza di tempere ed oli sapientemente mescolati ad altri materiali, la produzione risulta a metà fra pittura ed assemblaggio. La visione della Nostra, sebbene prevalentemente aniconica, non rinuncia completamente al dato reale bensi estrapola elementi riconoscibili e concreti per immergerli nella sua dimensione dove logica e ragione paiono solo vani echi ormai abliati. Predilige accordi tonali cupi, dominano incontrastati le sue superfici pittoriche grigi antracite tendenti al nero nonostante essi non prendano mai completamente il sopravvento come testimoniano gli sporadici excursus nei più caldi e rassicuranti colori ignei dei gialli e dei rossi. Nonostante la sua approfondita conoscenza e la certificata manualità acquisita durante gli studi Anna Divan non pare interessata ad una mera ricerca estetica o a pallide imitazioni manieriste, la sua è un’espressione che spesso attinge a pieni mani dall’Art Brut, movimento sorto nella seconda metà del Novecento che fece della spontaneità e della immediatezza la propria caratteristica principale. Questo parallelismo si evince anche in quel gusto per maschere tribali e per i tratti etnoantropologici che la Nostra deve alle produzioni paleolitiche o alle società al di fuori dal contesto civile. La Divan piega letteralmente la tavola al suo estro creativo talvolta deformandola o accartocciandola, come testimoniato dalla serie Support deformation nella quale le ascendenze del Dubuffet incontrano le metodologie di rielaborazione plastica del supporto di Alberto Burri.
(Critica dall’Atlante dell’Arte Contemporanea de Agostini)